Intolleranza al lattosio: sei proprio sicuro? Video

intolleranza al lattosio sei proprio sicuro


L’uomo è l’unico animale che utilizza il latte come alimento anche dopo lo svezzamento e soprattutto usa il latte prodotto da altre specie animali;

quindi con caratteristiche di principi alimentari spesso non compatibili con i meccanismi digestivi umani.

Con il latte materno non ci sono problemi di digeribilità , problemi che sorgono con il latte in polvere e soprattutto con il latte proveniente da altre specie animali come vacca, capra (buono), asina (il più simile e quindi il più digeribile).





Le differenze tra i vari tipi di latte sono legate alle percentuali e alla qualità dei nutrienti primari: PROTEINE, GRASSI, ZUCCHERI.

Il latte che usiamo di più sia come tale  sia come derivati caseari è quello vaccino, soprattutto in Italia grazie alla infinita quantità di tipi di formaggi disponibili, il consumo di prodotti caseari è decisamente elevato, mentre è scarso per esempio il consumo di uova.

I grassi, pur essendo di origine animale, sono di buona qualità e digeribilità (basta non esagerare) mentre non si può dire lo stesso per proteine e zuccheri. Infatti lo zucchero principale contenuto nel latte è il lattosio, uno zucchero composto di non facile digestione soprattutto se siamo in carenza di enzimi per digerirlo, cioè per romperlo in due zuccheri semplici che lo formano in modo che il fegato possa utilizzarlo per le esigenze umane.

Il lattosio, per motivi diversi che possono essere evidenziati e risolti con il Metodo Nutriceutica, può diventare causa di intolleranza alimentare con disturbi di vario tipo e su vari organi o apparati.

Come ben sa chi ha questo problema, anche se la colpa è più mia e dei miei problemi che non del lattosio.

Ben diversa la situazione con la proteina tipica del latte vaccino: la caseina. Questa proteina, come il glutine della farina che sarà oggetto di un prossimo articolo ?????? del Metodo Nutriceutica, è rappresentato da una molecola complessa e di grandi dimensioni che la rendono comunque difficile da smontare nei singoli aminoacidi che la compongono e deriva in realtà da proteine vegetali modificate dai ruminanti di cui utilizziamo il latte. Non essendo l’uomo un ruminante abbiamo difficoltà a digerire le proteine vegetali e spesso il nostro sistema digerente le rifiuta e ce lo fa capire creandoci fastidiose reazioni come ad esempio nausea, gonfiore, stipsi, diarrea (anche immediata) arrossamento cutaneo, prurito ecc… tutte manifestazioni di intolleranza all’alimento ingerito.

Ma perché non tutti i prodotti caseari creano gli stessi problemi? Semplicemente perché la lavorazione della materia prima, cioè il latte, cambia da formaggio a formaggio modificando quantità e qualità dei componenti nutritivi così come cambia molto la stagionatura del formaggio (il parmigiano e il grana più invecchiano e più sono digeribili).

Quindi, come sempre, non si può generalizzare dicendo non digerisco e quindi non tollero il formaggio perché ogni formaggio (in Italia perlomeno) rappresenta una diversa trasformazione dei componenti del latte che va valutata attentamente con il nostro Metodo Nutriceutica che consente di non escludere a priori un apporto alimentare importante e contenente addirittura, il più delle volte, di tornare ad usufruire pienamente di quell’alimento meraviglioso che è il latte.

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