Dimagrire e rimanere in forma con la Dieta del gruppo sanguigno 0! Scopri cosa non devi fare per..

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Recenti studi di paleoantropologia hanno confermato che il percorso sulla terra dell’animale-uomo ha conosciuto la comparsa dei diversi gruppi sanguigni O, A, B, AB, in momenti diversi della storia evolutiva della nostra specie.

Il gruppo 0 è il più antico e corrisponde al periodo in cui l’umanità era composta prevalentemente da cacciatori-raccoglitori nomadi; il gruppo A compare probabilmente in Asia Minore e coincide con l’avvento dell’agricoltura, mentre il gruppo B si ritiene provenga dalle regioni dell’Himalaya, forse dalle steppe dell’Asia centrale, e fa la sua comparsa circa 10.000 – 15.000 anni fa tra queste popolazioni nomadi dedite prevalentemente alla pastorizia. Il gruppo AB compare in Europa in epoca molto più recente, forse 1.000 – 1.500 anni fa, e rappresenta dunque l’uomo “moderno”.

La ricerca è andata oltre: a ciascun gruppo sanguigno sono state associate caratteristiche comportamentali, patologiche e psichiche a cui sono seguiti studi di psicopatologia, grafologia, psicologia dei popoli, tutti orientati a dimostrare come l’appartenenza a uno di questi quattro gruppi abbia influenzato profondamente lo sviluppo dell’individuo.

Tralasciando tutti gli studi compiuti sui gruppi sanguigni in relazione agli aspetti caratteriali, si pone l’attenzione esclusivamente sul discorso legato all’alimentazione.

Già dalla premessa si possono intuire le caratteristiche di ogni gruppo sanguigno:

  • Gruppo 0, dovrebbero seguire una alimentazione iperproteica, carne e pesce prevalentemente, frutta verdura e radici.
  • Gruppo A è associato all’agricoltura, dovrebbe seguire una dieta ricca di frutta, verdura, legumi, cibi freschi e uova.
  • Gruppo B, include tutti gli alimenti visti precedentemente compreso i latticini, da consumare con moderazione.
  • Gruppo AB dovrebbe porre attenzione al glutine, al grano saraceno, granoturco, sesamo, fagioli di Spagna e di Lima.

 

Oggi si parla sempre più spesso di diete – da quelle dissociate a quelle iperproteiche, dalla dieta ”a zona” a quelle rispettose del gruppo sanguigno, ecc. In ogni caso l’efficacia di un regime alimentare presuppone un corretto metabolismo degli alimenti introdotti, premessa fondamentale ma quasi mai realizzata!

Prima di cominciare una dieta, bisogna porsi una domanda:

 

Come funziona adesso il mio organismo? E’ in grado di scomporre e assimilare in modo corretto il cibo?

 

Non è solo ciò che introduciamo nell’organismo che porterà a un risultato valido, ma anche l’ambiente in cui questo cibo verrà lavorato. L’attività degli enzimi, questi operai sempre affaccendati intorno ai nutrienti, è condizionata dall’ambiente, che nel caso dell’intestino è in funzione del pH, cioè il grado di acidità; la catena proteica di cui è composto l’enzima contiene infatti dei gruppi che possono ionizzarsi – e quindi attivarsi- a seconda del pH dell’ambiente in cui lavorano.

Il vero ”problema” dell’intestino è che esso raramente segnala le disfunzioni presenti; gli errori metabolici vengono “trasferiti” ad altri organi o distretti diversi. Bisogna quindi diventare dei buoni osservatori di se stessi.

Ma come diventare dei buoni osservatori di se stessi?

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